martedì 31 gennaio 2012

Versatile blogger e...risotto al radicchio tondo di casa mia

Quando gratti e vinci è un bel piacere. Ma quando ti donano un premio è un gran bel piacere. Quando te ne donano due a distanza di due giorni è un mega piacere!! :-) Il primo premio l'ho ricevuto nel mio altro blog, il secondo lo ricevo qui. Ma essendo due blog diversi per genere, questo lo considero il primo ed è veramente bello :-) (non si vede ma lo smile è rosso per la timidezza ) Grazie Laura!!
Regola vuole che dopo i ringraziamenti, si dicano 7 cose/eventi/ su di sè e beh..allora...mumble mumble...:
  1. la prima cosa che ho imparato in cucina è la frolla per la crostata. E da quel dì ci ho preso gusto!
  2. ho ancora qualche piccolo conflitto con il pollo crudo. E' più forte di me. Non riesco a maneggiarlo a lungo. Per questo lo metto in ammollo e via! Oppure opto per un bovino..
  3. da piccola pregavo di diventar presto adulta per poter mangiare tutti i cioccolatini e le torte che volevo. E da grande, faccio il possibile per realizzare le mie preghiere :-)
  4. mi piace molto leggere. Sarebbe bello vincere un tir di libri ogni anno.
  5. quando impasto lievitati o gli spaghetti alla chitarra canto. E le canzoni fanno miracoli. O almeno mi danno buone speranze :-)
  6. fino a qualche anno fa girando per negozi guardavo solo borse, scarpe e accessori in genere. Ora mi concentro sugli arnesi per cucinare, mi lascio guidare dal profumo delle panetterie, e non resisto a un bel maritozzo con la panna. Anche in estate.
  7. sono una Guinness addict (ma in genere amo tutte le birre stout) e adoro i vini rossi barricati, come l'Inferi e il Rispetto, l'uno abruzzese come me e l'altro molisano. Ottimi!
E' difficile trovare blog che non hanno già ricevuto questo premio, visto anche il gran ritardo col quale rispondo. Ma ci provo:
  1. Teresa de "Baci di Zucchero", il suo blog è molto chic e le ricette gustosissime
  2. gli allegri del blog-sito "cucinaecantina" perchè anch'io vado matta per i vini
  3. Francesca "fimmina cuciniera" il cui blog è proprio un bel concentrato di idee
  4. Silvia di "ghirlanda di pop-corn" una food-bloggerist molto creativa..le sue creazioni sono una più bella dell'altra!
  5. Elena della cucina di nonna Elena un blog che fa venire l'appetito
  6. Federica di "note di cioccolato" perchè non potevo non donare un premio ad una abruzzese come me
  7. Laura di "Zampette in pasta" un blog gattoso bellissimo e pieno di belle ricette

Ed ecco la mia versione semplice semplice del risotto al radicchio rosso tondo. Di casa mia perchè è a km zero: proviene direttamente dall'orticello del mio papà ! :-)

Risotto al radicchio rosso tondo


Cosa vi occorre (per due persone con una discreta fame):
  • riso arborio (è quello che avevo in casa) circa due etti e mezzo
  • metà di un medio radicchio rosso tondo
  • cipolla
  • olio
  • vino bianco o rosso, circa mezzo bicchiere da vino
  • parmigiano reggiano grattuggiato
  • prezzemolo 
  • burro per la mantecatura
  • brodo vegetale 
Come si procede:  

In un tegame dai bordi alti, fate soffriggere la cipolla nell'olio caldo, aggiungete il radicchio rosso lavato e tritato finemente e fate insaporire aggiungendo sale q.b.. Aggiungete il riso e fatelo perlare. Quindi irroratelo con il mezzo bicchiere di vino bianco o rosso (facoltativo, soprattutto il rosso.) e fate evaporare. Cucinate il riso aggiungendo il brodo vegetale che avete precedentemente preparato e qualche minuto prima di terminare la cottura, aggiungete una bella manciata di parmigiano grattuggiato e burro. Mantecate il riso delicatamente, aggiungete il prezzemolo e servite.
E' semplicissimo, mi rendo conto, ma le cose semplici son anche le più buone. E poi non posso ancora pretendere molto da una pasticciona come me! :-)
A presto!

    martedì 24 gennaio 2012

    in gran ritardo...biscotti al burro e i calcionetti (li cagg'nitt')

    Carissimi tutti che passate di qua, scusate il mega ritardo col quale scrivo. Tra problemi vari - ci si è messo pure blogger che non mi permetteva di accedere - sono ritornata e provvedo subitissimissimo a scrivervi due ricettuzze lasciate in sospeso dalla vigilia di Natale.
    I biscotti al burro son stati praticamente divorati. Son diventati il cavallo di battaglia di quasi tutti i Natali, in casa mia. Non son riuscita a fare molte foto,per questo vi metto quelle fatte col cellulare sul tardi la sera, prima di regalarli. Normalmente siam molto tradizionalisti, quindi i panettoni e pandori li lasciamo ad altri: noi preferiamo mangiare i dolci tipici abruzzesi teramani. Ma, come è facile capire, c'è chi te li regala comunque, per questo prossimamente, su questi schermi, troverete i miei tentativi di far fuori il panettone (a far fuori l'unico Pandoro ci ha pensato il mio gatto goloso, che poi ha digiunato per un giorno intero ). Per ora, se volete, gustatevi i biscotti al burro e i cagg'nitt' o calgionetti, italianizzando. Avvertenza: se per i primi c'è la ricetta e ve la dò così com'è, per la seconda non ci sono dosi pesate nè proporzioni precise. Mi scuso ma mia madre, quella gran cuoca tradizionalista che è, fa tutto ad occhio - e dito, visto che se non tocca non può mai capire se la consistenza è quella giusta - e quindi io, mi son adeguata e faccio "ad occhio". Cercherò comunque di darvi le indicazioni per poter ripetere l'esperimento culinario a casa vostra.
    I biscotti al burro, non so perchè, mi rievocano la mia infanzia in Germania, dove sono nata. Lì i dolci li fan quasi tutti col burro (io adoro gli Spitzbuben o Linzer Augen ). Da piccola mia madre sfornava teglie e teglie di biscottini burrosi, senza glassa, al massimo qualche codetta colorata o confettino. A forma di stella, alberello, scarpone.. Delle vecchie formine son rimaste solo due, la stella e l'alberello. Ed io ho comprato le altre, per diversificare un pò.

    Biscotti al burro per Natale (ma non solo)



    Cosa vi occorre: 
    • 400 gr di farina 
    • 200 gr di burro
    • 200 gr di zucchero semolato
    • 2 uova 
    • 1 bustina di lievito vanigliato per dolci
     Come si procede:

    Lavorate la farina con il burro in una ciotola capiente (o sulla spianatoia ) aggiungete lo zucchero e le uova e infine il lievito setacciato. Formate una bella "palla" e avvolgetela con della pellicola. Fate riposare in frigo per almeno trenta minuti, quindi stendetela ad uno spessore di circa mezzo cm o anche meno, direttamente nella carta forno. Tagliate con varie formine (io ho usato quelle a forma di stella, angelo, alberello, scarpone ecc) togliete la pasta in eccesso e mettete su una placca da forno. Fate cuocere a 180° forno statico per circa 20 minuti. Devono risultare cotti ma non eccessivamente duri. Regolatevi tastandoli un pò. Fateli raffreddare e quindi decorate a piacere. Io ho usato del cioccolato bianco sciolto a bagnomaria e spalmato sui biscotti, sopra alcuni ho versato del cocco e sopra altri delle mandorle e nocciole tostate e tritate. Altri biscotti li ho glassati con del cioccolato fondente e nocciole tritate e tostate o del cocco. Volendo potete decorarli con delle codette o confettini, avendo cura di metterli, ovviamente, prima di infornarli. Per i biscotti che vedete nella scatola qui sopra, invece, ho optato per una glassa fatta con zucchero a velo e limone. Per la dose faccio a occhio. Sì, lo so che è da veri profani, ma è stata una cosa improvvisata. Ho fatto dei triangoli con la carta forno chiusi a cono e bucati in fondo, e ho decorato aggiungendo delle palline argentate per dare l'idea del fiocco di neve. Questi biscotti son molto molto buoni, anche senza glassa, semplici, per l'ora del thè. Si conservano a lungo nelle scatole di latta. Ovviamente se non finiscono prima! :-)


    Ed ora passiamo ai calgionetti o calcionetti o, meglio li cagg'nitt'. Vi prego, non chiamateli "panzerotti", come ho letto in qualche sito che proponeva pseudo ricette regionali. I calcionetti sono quasi un'istituzione. E ogni famiglia ha la sua ricetta. Se visitate qualche sito di ricette tipiche abruzzesi, avrete uno scorcio delle varianti. La variante della mia famiglia, ma non solo, prevede il ripieno di castagne o ceci con aggiunta di cacao e..altri ingredienti che vedrete tra un pò, racchiuso in un impasto leggerissimo, che viene poi fritto. In sostanza, per darvi un'idea, ecco a voi i miei cagg'nitt'.. o calgionetti teramani.

    Li cagg'nitt' (I Calgionetti )



    Cosa vi occorre: 
    Per l'impasto:
    • un bicchiere di vino bianco non frizzante nè troppo dolce
    • un bicchiere di olio di semi o di olio evo - preferibile
    • farina quanto basta 
    Per il ripieno: 
    • castagne o ceci
    • cacao amaro in polvere o cioccolato sminuzzato finemente q.b.
    • sambuca o rum poco
    • caffè q.b.
    • mandorle tostate e tritate q.b.
    • zucchero semolato q.b.
    Come si procede: 
    Lessate le castagne o i ceci, passateli allo schiaccino per ricavarne una purea, fate raffreddare un pò, quindi aggiungete lo zucchero, il caffè, il cacao e il cioccolato - o solo il cacao o solo il cioccolato - le mandorle tritate e tostate e infine il liquore. Amalgamate bene finchè non avrete un impasto omogeneo e non umido.Per le quantità regolatevi a seconda dei gusti. I sapori dei vari ingredienti dovrebbero sentirsi ma nello stesso tempo sposarsi bene l'un con l'altro.
    ripieno dei cagg'nitt'



    Ora procedete a far l'impasto per la sfoglia.
    Lavorate bene l'olio il vino e la farina fino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo che non sia nè troppo duro nè troppo morbido, sufficientemente elastico e facile da maneggiare. Le dosi sono indicative, regolatevi con la farina per ottenere un impasto della consistenza appena detta. Utilizzate un vino non frizzante, altrimenti l'impasto tenderà a sbriciolarsi. Non fate riposare nè seccare, altrimenti la pasta sarà difficile da lavorare. Sistemate l'impasto in una spianatoia e tagliatelo a fettine spesse circa 2-3 cm. Stendetela con la nonna papera come fareste con l'impasto per le tagliatelle.

    impasto dei cagg'nitt'

    Aiutandovi con un cucchiaino, mettete delle piccole quantità di ripieno su ogni sfoglia stesa, arrotolate al centro come si fa per i ravioli e chiudete bene avendo cura di far uscire tutta l'aria.

    sfoglia dei cagg'nitt'

    Tagliate con una rondella seghettata a forma di raviolo quadrato o a mezzaluna, adagiate su un vassoio incartato e quindi friggete in abbondante olio evo o di semi.
    cagg'nitt' non ancora fritti

    Non friggete molto a lungo, non devono dorarsi troppo. Scolateli nella carta assorbente e quindi serviteli, freddi, spolverandoli di zucchero a velo o zucchero semolato, come voleva la tradizione. Accompagnandoli dal vino cotto o Sambuca o un Trebbiano delle colline teramane :-)
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